Il 30 novembre si è aperta la COP28 a Dubai.
Anche quest’anno c’è il rischio che la sede più importante dei negoziati per il clima a livello globale sia ostaggio delle lobby del fossile, ce lo suggerisce la sua stessa presidenza occupata da Sultan Ahmed al-Jaber, amministratore delegato della Adnoc, compagnia petrolifera di stato degli Emirati arabi.
🔥Per denunciare l’ingerenza degli interessi del fossile negli accordi internazionali a favore di una giusta transizione ecologica la Campagna Per il Clima, fuori dal Fossile ha partecipato al presidio (promosso da Legambiente Onlus a cui hanno aderito molte associazioni e reti per la giustizia climatica).
All’ombra del palazzo di ENI, simbolo italiano di devastazione ambientale e greenwashing,
📣Renato Di Nicola nostro attivista è intervenuto dicendo “Eni una azienda che è la rappresentazione più alta della politica italiana ed è legata alla guerra in quanto mandano i militari italiani a difendere i loro pozzi di petrolio. Anche l’Italia viene devastata da nuove infrastrutture per il gas, tra linea adriatica e nuovi rigassificatori, mentre non abbiamo bisogno di gas, dati alla mano i consumi scendono e non servono nuove infrastrutture, queste nuove infrastrutture sono fatte solo per i profitti dei giganti del fossile”.
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