Mestre, in 5mila contro gli inceneritori

Nel pomeriggio di sabato 1 giugno dalla stazione di Mestre è partito un corteo di oltre cinquemila persone per manifestare contro i due inceneritori in progetto in uno dei Sin (siti contaminati) più vasti d’Italia.

La manifestazione, promossa dal coordinamento No Inceneritore Fusina e preparata da mesi di assemblee cittadine, ha visto tantissime adesioni, da Opzione Zero, a Medicina Democratica, ISDE medici per l’ambiente Veneto, Fridays For Future Venezia-Mestre, Extinction Rebellion, Italia Nostra, Wwf, centri sociali e gruppi politici. Adesioni anche da fuori regione.

I progetti contestati sono due: quello a Fusina di Veritas e dei soci privati del gruppo FINAM che vogliono ampliare l’inceneritore esistente fino a 3 linee. Poi c’è l’inceneritore in progetto di ENI Rewind che prevede due forni per lo smaltimento di 190 mila tonnellate all’anno di fanghi da depurazione provenienti da tutto il Veneto, a poche centinaia di metri dal quartiere di Malcontenta.