Oggi, il 21 settembre, nasce la Piattaforma nazionale per il nucleare sostenibile, “con la fusione nucleare, che … l’ENI vuole puntare molto sulla fusione nucleare, perché come ha detto Descalzi, permette di ottenere energia pulita ed inesauribile sicura per tutti, una vera rivoluzione capace di superare le diseguaglianze tra le nazioni e di favorire la pace per tutti. Descalzi ha detto poi che al 2025 sarà pronto un impianto pilota a confinamento magnetico in grado da ottenere elettricità dalla fusione e che al 2030 sarà pronta la prima centrale industriale basata su questa tecnologia.” Ha dichiarato al question time al Senato Pierantonio Zanettin, Forza Italia. E inoltre: “Il governo dovrà preoccuparsi dell’approvvigionamento delle materie prime: quanto sta accadendo in Niger, uno dei maggior produttori di uranio…. “. “La rivoluzione energetica deve passare anche da un nuovo assetto geopolitico delle catene di approvvigionamento del Governo.”, appunto il Piano Mattei.

Perché casca? Perché il nucleare sostenibile non è il nucleare per fissione con l’uranio, ma è il nucleare per fusione con i due isotopi dell’idrogeno, il deuterio e il trizio. La crisi in Niger, uno dei maggiori produttori di uranio, non c’entra niente con il nuovo nucleare “sostenibile” basato sugli isotopi dell’idrogeno, “capace di superare le diseguaglianze tra le nazioni”.

E nel giorno di lancio della nuova Piattaforma sul nucleare sostenibile, in Senato il rappresentante di Governo “confonde” nucleare da fusione e nucleare da fissione. E’ possibile che non sapesse la differenza? A un question time al Senato?

Ma sono state le dichiarazioni di oggi del Ministro Pichetto Fratin riportate tra l’altro da Repubblica a lanciare l’offensiva per il nucleare. Gli italiani si erano già espressi nel referendum contro il nucleare del 1987, dopo il disastro di Cernobyl, ma il ministro ha dichiarato che “al convegno con enti e aziende abbiamo avuto prenotazioni da riempire l’Olimpico.”. Il Governo vuole favorire il ritorno del nucleare in Italia, contro la volontà popolare e il disastro di Fukushima, addirittura “essere protagonista nei grandi progetti internazionali, sia di fissione che di fusione”.

E c’è, dopo 50 anni ancora il problema del Deposito nazionale per le scorie nucleari: l’Italia aveva addirittura preso le scorie della  centrale americana di Milk River in Minnesota, ora presso il centro di Trisaia, Rotondella in Basilicata, 84 barre da 1.672 chili di combustibile radioattivo che da quasi cinquant’anni sono al centro di una contesa che coinvolge Italia e Stati Uniti.

Il progetto ITER, l’unico esperimento di reattore più avanzato a fusione, di cui l’Italia non fa parte, è molto in ritardo. Il progetto Tokamak SPARC, di cui ENI fa parte, è ancora in fase di sperimentazione e non sarà pronto per il 2025, ma molti scienzati non parlano prima del 2050. S itratta solo di governare una temperatura di 1 milione e mezzo di gradi che fanno funzionare il sole….

Non c’è ancora questa tecnologia, di fusione, la fissione è stata ormai abbandonata come centrali in tutto il mondo e non si capisce perché il ministro voglia riproporla in Italia, considerando anche il problema delle scorie radioattive.

E non capiamo come Zanettin , rappresentante di Governo, nella presentazione del progetto della fusione oggi al Senato, abbia confuso fissione e fusione. Non l’avrà mica fatto apposta?

Campagna Nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile