Cosa è la PCI list?

L’elenco PCI (elenco dei progetti di interesse comune, o elenco dell’Unione) è una raccolta di grandi progetti di infrastrutture energetiche che ottengono la massima priorità dell’UE, una valutazione di impatto ambientale semplificata, autorizzazioni accelerate e accesso ai sussidi dell’UE da parte della BEI, Banca Europei degli Investimenti, e dalla BERS, Banca Europea Ricerca e Sviluppo. Le compagnie di trasporto gas (ENTSOG) propongono ogni due anni idee di progetti di infrastrutture trasporto gas, idrogeno ed elettrodotti, senza un progetto vero e proprio, e prima la Commissione ITRE, poi il Parlamento Europeo approvano in toto la lista, senza entrare nel merito dei singoli progetti.

Da questa sesta lista dovevano essere esclusi qualsiasi infrastruttura di gas, ma è rimasto il gasdotto Melita (Gela – Malta), perché l’isola di Malta non ha mai avuto gas metano via gasdotti, ed è collegato all’omicidio della giornalista Daphne Galizia Caruana.e Eastmed (da Israele alla Grecia), perché bisogna sostenere Israele, anche con le politiche energetiche, nel conflitto di Gaza. Uniche due eccezioni ai finanziamenti europei di gasdotti.

L’adozione della sesta lista va contro la necessità di eliminare gradualmente i combustibili fossili, poiché un gran numero di progetti presenti nella lista PCI sono legati ai combustibili fossili:

68 grandi progetti sull’idrogeno con un costo combinato di 50-100 miliardi di euro, che sono stati tutti proposti e saranno gestiti dall’industria dei combustibili fossili. Molti di essi sono progettati per trasportare idrogeno di origine fossile, ovvero idrogeno generato con gas fossile o altri combustibili fossili.

I 14 progetti di trasporto della CO2 mirano a promuovere un mercato per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) nell’UE. Dichiara Angelo Gagliani della Campagna Nazionale  Fuori dal Fossile “ma la CCS è afflitta da un elevato numero di progetti falliti e/o abbandonati dalla stessa ENI. Pur promuovendo la dubbia speranza che un giorno la rimozione di CO2 dall’atmosfera sarà tecnicamente fattibile, la tecnologia proviene dall’industria dei combustibili fossili come mezzo per prolungare il proprio ciclo di vita, modello di business dannoso per il clima”.

Oltre 60 gruppi della società civile di tutta Europa, tra cui in Italia, la Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile, la Rete NoRigass e NoGNL, Forum Ambientalista, TerraBlu, GreenPeace EU, Comitato Cittadini per l’Ambiente Sulmona, il Coordinamento Fuori dal Fossile Ravenna, i lCoordinamento NoSNAM, la Rete Giustizia Climatica, la Confederazione Nazionale Cobas, il Coordinamento Nazionale NoTriv, Re-Common, hanno chiesto ai parlamentari europei di respingere la lista PCI: “Questi progetti rischiano di diventare risorse incagliate mentre aiutano l’industria dei combustibili fossili a rimanere ricca vendendo false soluzioni”.

Il nostro pianeta ha già superato la soglia degli 1,5 gradi da molti mesi. I disastri climatici colpiscono sempre più duramente tutto il mondo.

Con tutti questi progetti legati ai combustibili fossili, la sesta lista PCI rischia di diventare una lista dei desideri degli inquinatori che rischia di distogliere attenzione e denaro da soluzioni reali.

Quali sono i progetti italiani?

I gasdotti sono rimasti in due, e non ci dovevano essere nella 6. PCI list: Eastmed da Israele alla Grecia, ma non c è più Poseidon che doveva portare il gas israeliano dalla Grecia fino a Otranto, perché le ultime notizie riportano che il gas di Leviathan dovrebbe arrivare via navi in forma GNL in Italia, e poi Melita, da Gela a Malta, perché Malta ha diritto a metanizzarsi, visto che non ha mai usato gas . Un po’ come la Sardegna…. Linea Adriatica, Matagiola Massafra, PRT Sulmona non ci sono più perché già finanziati via RePowerUE  ecollegati PnRR da soldi europei…

Ma per l Italia ci sono gli elettrodotto SACOI3 tra Sardegna e Italia, Elmed tra Sicilia e Tunisia, Wuermlach – Somplago, il Lienz – Veneto.

Poi gli idrogenodotto Italian H2 Backbone, cioè un gasdotto Gela, Austria, Germania, un MoU (accordo governativo vincolante) che dovrebbe trasportare per 3200 km l’idrogeno “verde” ricavato con energia solare del Nord Africa, deserto, dall’acqua del deserto via elettrolisi, e trasportato in mix 90 % col metano lungo i gasdotti esistenti di SNAM, e diventerebbe “green”. Molti sono i dubbi sui cosiddetti “methane leaks”, cioè le perdite congenite di gas dalle giunture dei gasdotti, figuriamoci se trasportano idrogeno, molecola molto più piccola del metano. Ma nessuno studio è stato fatto dalla UE in merito alle leaks di idrogeno, mentre per il metano CH4 è stata stimata in 4%.

Poi ci sono gli hub CO2 come il Callisto tra Francia e Liguria. Altra tecnologia non ancora pronta e su cui ENI sta puntando molto per fare greenwashing: cioè continuiamo a bruciare fonti fossili, poi catturiamo la CO2 e la nascondiamo sotto il mare nei giacimenti esausti di gas.

Come hanno votato gli europarlamentari italiani?

In vista delle elezioni del Parlamento Europeo di giugno, vediamo chi è stato a favore o contro i progetti europei su clima e fossili:

Hanno votato contro la 6. PCI List:

Cozzolino (PD), Danzi (M5S), Ferrara, P(M5S), Pignedoli(M5S), Castaldo (Azione), Zullo (Indipendente), Smeriglio (PD), D’Amato (Indipendente), Corrao (Indipendente), Pedicini (Indipendente).

Hanno votato a favore del fossile e contro il clima:
Tutti gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, di Lega,  Giarrusso (Indipendente), tutto il PD ha votato a favore eccetto Cozzolino e Smeriglio.

Fornire processi di autorizzazione accelerati, una valutazione dell’impatto ambientale più rapida e, infine, il denaro dei contribuenti europei per tali progetti va contro gli interessi delle persone e del pianeta. E nessun media italiano ne parla.

Fonti:

https://www.foodandwaterwatch.org/wp-content/uploads/2023/05/ib_2003_carboncapture-web.pdf